Gli impatti ambientali dei sistemi geotermici per la climatizzazione degli edifici sono in genere limitati; tali impianti infatti sono classificati come impianti a energia rinnovabile, che non prevedono cioè l’utilizzo di combustibili fossili e sfruttano fonti di energia (in questo caso il suolo) ricaricabili nel tempo.
Il sistema di climatizzazione geotermico non è totalmente rinnovabile in quanto la pompa di calore e le pompe di circolazione devono essere alimentate da energia elettrica, generata nei modi più diversi.
Nel contesto di Ecocasa il sistema è completamente rinnovabile a fronte della produzione elettrica fotovoltaica generata dal sistema integrato Elosolar.
In definitiva, nel bilancio complessivo, si ha sempre una riduzione dei consumi (valutati in spesa corrente nel bilancio domestico) di almeno il 50%, con un conseguente abbattimento delle tonnellate di petrolio equivalente (Tep) altrimenti necessario sia per la produzione elettrica che per il metano necessario al riscaldamento e alla produzione di a.c.s.
Pertanto l’impatto ambientale di questo sistema è definibile nullo ma la pericolosità che questa tecnologia nasconde è rappresentata da operatori (prevalentemente perforatori) poco attenti che esercitano l’attività realizzando perforazioni dannose all’ambiente che apportano delle modifiche alle condizioni idrogeologiche del sottosuolo, nell’intorno del geo-scambiatore.